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Paragrafo 8Zuzù sbirciò oltre la porta. L’Intendente era seduto al tavolo. Dietro di lui, uno scaffale con tanti cestini pieni di tavolette. In un angolo, una grande vasca nel pavimento. Il vasaio era in piedi davanti a lui, e aveva poggiato per terra un grosso sacco bitorzoluto, da cui usciva un bel peso da telaio tondo tondo. “Ci servirebbero proprio!” Pensò Zuzù. Ma forse li avrebbero tenuti lì, per i telai sistemati al piano superiore. “Il lebete e molte anfore già ce li abbiamo”, stava dicendo l’Intendente. “Ma come ti ho detto quest’anno non vogliamo sorprese. E quindi meglio rifare tutte le scorte di coppe e zuppiere. Abbiamo calcolato che servirebbero trecento zuppiere e tremila coppette, così siamo sicuri che anche se qualcuna si rompe nel trambusto nessuno resta senza. A quanto sembra verranno alla festa anche da oltre le colline, dobbiamo essere pronti.” Il vasaio annuì: “Sì, basta un’infornata sola…” “Però non hai molto tempo!” L’artigiano alzò le spalle: “Ma sì, non ci vuole nulla a fare le coppette! Anche mio figlio è capace!” “Come se fossi un cretino!” bofonchiò tra sé Pim. Zuzù ridacchiò e gli si mise vicino: “Cosa hai lì?” “L’ho trovato stamattina mentre facevo pascolare l’asino vicino la Grande Casa.” Lei guardò: un altro grumo d’argilla secca, ma stavolta con un piccolo forellino, come per passarci una stringa. Doveva essere stato attaccato a qualcosa! “Bello, no?” disse lui. “Chissà chi sono questi due signori!” Su un lato del grumo era stato impresso un sigillo: e l’immagine raffigurava due uomini che camminavano, e uno indossava un mantello bellissimo. Aveva un motivo fitto fitto e delle frange lunghe lunghe. Zuzù lo girò e rigirò tra le mani: quel mantello le ricordava qualcosa. Ma certo, era proprio un mantello così che sua madre e le altre donne stavano tessendo da giorni! E lei stessa aveva preparato le frange! Accidenti! Ora capiva perché tanto lavoro!
Continua con Zuzù oppure vai dal Segretario. Oppure segui gli altri sigilli: sigillo col toro o donna su animale fantastico.
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