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Nelle collezioni egee del museo Pigorini è appropriato distinguere una "collezione cretese" (FIG. 1 e FIG. 2) formatasi fra il 1905 e il 1912, composta da oltre 1600 materiali mandati dal Direttore della Missione Archeologica Italiana a Creta, Federico Halbherr, al Museo Nazionale preistorico etnografico di Roma, e "materiali micenei" provenienti da Rodi (FIG. 3) e appartenenti originariamente a collezioni diverse, il cui arrivo al Museo si colloca a partire dal 1913. Sui materiali rodii, che in questa sede interessano solo indirettamente il lettore, è a disposizione un esaustivo lavoro di Elisabetta Mangani ("Materiali micenei, geometrici e orientalizzanti di Rodi", Bullettino di Paletnologia Italiana 96, 2005-2007, pp. 203-310). La collezione cretese proviene esclusivamente dagli scavi della Missione archeologica Italiana, di cui fu fortemente promotore proprio Luigi Pigorini, insigne paletnologo, e ad essa appartengono tutte le cretule di Haghia Triada, le tavolette (FIG. 4) e un pithos, oggetti dei quali vengono presentate fotografi e modelli 3d nel nostro progetto MUSINT II. Oltre a quanto riferito nel panel su "GLI SCAVI DI HAGHIA TRIADA", si sottolinea come lo scavo del palazzo di Festòs, la cui direzione fu lasciata da Halbherr a Pernier, rappresenta uno dei tre grandi scavi compiuti da missioni straniere a Creta volti a portare alla luce gli splendidi palazzi minoici di Cnosso (missione inglese), Mallia (Missione francese) e appunto Festòs (missione italiana), e Evans e Halbherr furono i primi ad iniziare gli scavi, nello stesso anno, il 1900. |
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FIG. 1 | FIG. 2 | FIG. 3 | FIG. 4 |
Per una storia della nascita della missione archeologica italiana a Creta, corredata da una serie di documenti conservati presso l'Archivio Centrale di Stato fra il 1898 e il 1912, che vedono il Pigorini come uno dei principali interlocutori, si veda Elisabetta Mangani ("La formazione della Collezione Cretese del Museo Nazionale Preistorico Etnografico di Roma", Bullettino di Paletnologia Italiana 95, 2004, pp. 279-352). E' interessante notare che fino al 1901 esisteva nel museo preistorico-etnografico romano un solo oggetto proveniente da Creta, un pithos cordonato forse proveniente da Cnosso, che fu ceduto in quell'anno al Museo, insieme a materiali di Cipro, dal Museo di Villa Giulia. Da allora le spedizioni provenienti direttamente dalla missione cretese cambiarono drasticamente il quadro dei reperti cretesi presenti nel futuro Pigorini, raggiungendo, come detto all'inizio, quasi duemila pezzi. |