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A seguito di una serie impressionante di terremoti che coinvolse almeno una parte dell'isola e di concomitanti e successive lotte interne, il complesso sistema politico ed economico di Creta nel periodo Protopalaziale (per i cenni storici su questo periodo si veda MUSINT) si dissolse, con la sparizione dei centri palaziali. Nel corso dell'epoca successiva i palazzi vennero ricostruiti, ma probabilmente solo uno di essi, quello di Cnosso, che fu anche quello che assunse per primo la sua nuova forma definitiva, riuscì a prendere il sopravvento e si vennero formando i lineamenti di una struttura politica e sociale nuova, che condusse Creta al periodo più rilevante della sua esistenza. Il palazzo di Cnosso diventa più esteso rispetto agli altri – ben conosciamo Festos, Mallia e Zakros - anche se il modello è unico e si differenzia solo nelle dimensioni (fig. 1). |
Fig. 1 - Mappa dei palazzi di Cnosso, Mallia e Festos |
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Fig. 2 - Villa di Vathypetro |
La novità più appariscente nell'organizzazione amministrativa è costituita dal "sistema delle grandi residenze" - denominate in modo non sempre adeguato "piccoli palazzi", "ricche case urbane", "ville reali", "ville rurali isolate" (fig. 2: villa di Vathypetro), dove si stanziano personaggi al più alto livello della gerarchia sociale, che fanno capo, almeno in gran parte, al "re" di Cnosso. |
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Si diffonde la scrittura Lineare A - mentre il Geroglifico non è più attestato - e diviene il sistema scrittorio della burocrazia cnossia, attraverso una documentazione che si riscontra in tutti i centri maggiori dell'isola (fig. 3). Il sito di Haghia Triada (vedi i cenni storici specifici per questo sito) rappresenta una delle "ville" più importanti e controlla tutta l'area meridionale delle pianura della Messara fino al mare. Lo sviluppo dell'attività economica si traduce in una accresciuta standardizzazione dei prodotti artigianali e soprattutto nella progressiva utilizzazione di oggetti di metallo. Gli ateliers palatini tendono alla realizzazione di opere di prestigio e di prodotti di lusso che testimoniano nello stesso tempo la ricchezza di questo periodo e l'accresciuta importanza dei rituali religiosi. Le opere più importanti – affreschi, glittica, ceramica e vasi in pietra, metallo e avorio, oggettistica – mostrano una tecnica perfettamente dominata. |
Fig. 3 - Rappresentazione di documenti |
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Fig. 4 - Salto sul toro, la Parisienne, affresco dei gigli, gli uccelli blu |
Gli affreschi, che decorano le pareti di tutte le grandi residenze minoiche, sono spesso legati a rituali, ma presentano anche scene naturalistiche in cui uccelli, scimmie e personaggi umani si integrano in un paesaggio ideale con fiori, rocce, sorgenti (fig. 4: salto sul toro, la Parisienne, affresco dei gigli, gli uccelli blu). Si possono distinguere due tipologie di affreschi: i "grandi affreschi" e gli "affreschi in miniatura" (spesso sopra le finestre e non più alti di 40 cm.). |
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L'iconografia degli affreschi è trasposta su vasi scolpiti e sulla glittica: è proprio quest'ultima una delle fonti iconografiche più utilizzate per lo studio della religione minoica. Scene processionali davanti ai santuari o agli altari, sacrifici animali, epifanie divine, sono frequenti sui sigilli, soprattutto sugli anelli-sigillo. I sigilli sono per lo più in pietra dura semipreziosa (agata, ematite, azzurrite, calcedonio, diaspro, ametista) e in metallo, soprattutto oro (fig. 5). Nella collezione fiorentina è presente un gruppo di sigilli, che spaziano dalla fine dell'AM alla fine del TM, ma un gruppo di cretule (pezzetti di argilla) con impronta di sigillo su una faccia e simboli della scrittura in lineare A, provenienti dal sito di Haghia Triada, rappresentano un tassello molto interessante per ricostruire gli strumenti dell'amministrazione palaziale minoica di questo periodo, e costituiscono proprio il tema centrale del nostro museo interattivo (vedi i documenti). |
Fig. 5 - Sigilli con rappresentazioni di diverse scene |
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La ceramica è rappresentata soprattutto da due stili: nel TM IA dallo "stile floreale", con rosette, spirali, elementi vegetali e simboli sacri (fig. 6) e nel TM IB dallo "stile marino" (fig. 7). Anche l'arte dei vasi in pietra, marmo e avorio raggiunge una perfezione ineguagliabile (fig. 8: vaso dei mietitori in steatite e contenitore in cristallo di rocca da Haghia Triada). Non abbiamo esempi di grande statuaria, mentre è tipica del periodo la fabbricazione di piccoli oggetti, soprattutto statuette in terracotta e bronzo (acrobati, dea dei serpenti) e placchette a rilievo con figure animali di fattura squisita (fig. 9). |
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L'economia di Creta si basa soprattutto, come nei periodi precedenti, sull'agricoltura e l'allevamento, ma tutte le attività artigianali, dalla tessitura alla metallurgia, ai profumi, implicano l'importazione di materie prime. E' verosimile che il commercio con l'esterno avvenisse sotto il controllo reale, ma non sappiamo inquadrare con sicurezza la figura del mercante, forse semi-indipendente dal palazzo, secondo il modello del Vicino Oriente contemporaneo. I rapporti con l'Anatolia, Cipro, la Siria e l'Egitto diventano consistenti, e soprattutto le raffigurazioni egizie e il termine di Keftiu (mettere immagine con scritto KEFTIU) riferibile sicuramente a Creta nelle fonti geroglifiche egiziane, offrono un quadro dell'inserimento dell'isola negli scambi con tutto il Mediterraneo orientale. Si parla addirittura di "talassocrazia minoica" (così la chiamarono Erodoto e Tucidide), da intendere come predominio commerciale sui mari detenuto proprio dai Cretesi. Fra il Tardo Minoico IA e IB si notano dei cambiamenti, che sembrano mettere in evidenza progressivi tentativi di autonomia di vari centri dell'isola nei confronti di Cnosso, attestati sia da una serie di fortificazioni in diversi siti che da un sistema agricolo più efficiente di tipo decentralizzato: a questo nuovo sistema amministrativo regionale potrebbe corrispondere anche una nuova organizzazione territoriale e politica. Uno dei siti in questione è rappresentato proprio da Haghia Triada. Saremmo tentati di connettere tali graduali mutamenti alle conseguenze dell'eruzione del vulcano di Santorini - ricordiamo come il sito di Akrotiri sia rimasto intatto, seppellito sotto la tefra vulcanica, permettendo di recuperare sia la struttura dell'abitato che i bellissimi affreschi di vari edifici (fig. 10, 11: la casa Ovest, con l'affresco della navigazione) -, che avrebbe indebolito la flotta minoica, essenzialmente nelle mani di Cnosso, rendendo così possibile un progressivo distacco degli altri centri. Nel corso della prima metà del XV secolo (1450 AC, data convenzionale) tutti i siti minoici forniti di un centro amministrativo (palazzi, ville, centri rurali, ecc.) vengono distrutti, ad eccezione del palazzo di Cnosso. L'ipotesi più plausibile vede nei Micenei del continente la presa di potere sull’isola - ricordiamo il probabile indebolimento della flotta minoica e il ridimensionamento del raggio di azione di Cnosso durante il periodo TM IB. Inizia un nuovo periodo per Creta, denominato Monopalaziale (si vedano i cenni storici in MUSINT). |
Fig. 10 - Struttura dell'abitato di Akrotiri Fig. 11 - Affreschi in un edificio del sito di Akrotiri |